Era il 28 ottobre 1489 quando il re Enrico VII incaricò i responsabili della Zecca Reale (Royal Mint) della produzione di una nuova moneta in oro.
Sino ad allora in Inghilterra aveva circolato, per 150 anni circa, un'altra diffusissima moneta in oro, ma la nuova moneta doveva divenire quanto di più grande, per dimensioni e valore, si fosse visto sino ad allora tanto da meritare il nome di “Sovrana”.
E mai nome fu così meritato vista la maestosità, la quantità di simbolismi e di dettagli nella sua lavorazione che la moneta ebbe. In particolare la magnifica doppia rosa a simboleggiare la pacificazione tra gli York e i Lancaster dopo la lunga guerra. Lo scopo primario di questa coniazione era chiaramente quello di aumentare la dignità del re, propagandare un messaggi politico di stabilità e prestigio ancor più che soddisfare esigenze commerciali.
Ed ogni successivo sovrano della dinastia Tudor ne conio con la sua immagine e con lo stesso scopo sino al regno di Giacomo I (1567-1625) durante il quale si interruppe la sua coniazione per i successivi 200 anni.
Fu infatti solo dopo la sconfitta di Napoleone a Waterloo che iniziò una nuova riforma monetaria e si iniziò ad adottare l’oro come unità standard per la misura del valore. Si scelse una moneta del valore di 20 scellini ed anche a questa fu data il nome di “Sovrana”.
Era nata così l'attuale Sterlina d’Oro che dal 1817 mantiene immutate le sue caratteristiche principali almeno sino al 2013 quando, inaspettatamente, e facendo “infuriare” molti puristi, la Royal Mint cambio le proporzioni della lega (aumentando il rame e diminuendo l’argento, mantenendo ovviamente inalterata la quantità di oro fino) coniandola quindi con un colore più rossastro delle precedenti e, in virtù della diversa quantità e densità dei metalli legati, costringendo i tecnici della Zecca a inspessirla per mantenere inalterato (come da legge del Great Recoinage del 1816) il suo peso lordo: 7,9881 grammi (pari a 0.2568 once).
Quasi la metà quindi, sia in valore che in dimensioni della precedente e ormai antica "Sovrana" nata nel XV secolo, la nuova Sovrana d’Oro abbandonò il rovescio tradizionale araldico e fu impreziosito con il bassorilievo che, probabilmente, l'ha resa la moneta più nota e amata al mondo: San Giorgio che uccide il drago realizzato dall’incisore italiano Benedetto Pistrucci.